Attività della Comunità nazionale Italiana

RTV CAPODISTRIA: Mezzi e programmi confermati, lavorare per l’autonomia di RTV Capodistria

Deli novico s tvojimi prijatelji

Il Consiglio di programma della RTV di Slovenia ha approvato il piano di produzione e gestione dell’ente per il 2005. Cessa cosi l’esercizio provvisorio, entrato in vigore in dicembre quando. una prima approvazione non era passata. L’intero ente necessiterà per il suo regolare funzionamento oltre 154 milioni di euro. Da una parte incoraggia l’aumento del canone RTV, dall’altra nuove incognite arrivano con l’aumento dei salari nel pubblico impiego. Nello scorrere l’elenco delle trasmissioni previste- nuove sono quelle nel comparto intrattenimento- non è sfuggita la limitazione proposta per i programmi italiani di Radio e Tv Capodistria, ai quali venivano interdette le uscite in Croazia, nel territorio, quindi, in cui vive l’altra parte della CNI.

L’immediata azione congiunta dei massimi esponenti dell’etnia hanno scongiurato il pericolo. “Quest’anno c’è stato molto da fare poiché è apparso chiaro che le cose non stanno andando nel verso voluto. Siamo riusciti a salvare il piano di produzione in extremis, ponendo rimedio a quella che è stata per la prima volta un’ingerenza diretta nell’autonomia dei programmi radio e tv. Quando lo abbiamo fatto presente al Consiglio di programma siamo riusciti a modificare la dicitura con l’aiuto dei consiglieri stessi, ma in ultima istanza anche con la decisione della presidente del CDA di fare marcia indietro e ritornare alla normalità” ha rilevato Alberto Scheriani, presidente del Comitato dei programmi italiani.

“Vogliamo ringraziare il governo sloveno per aver messo a disposizione maggiori mezzi per la CNI. Nostro desiderio è lavorare fin da subito per gettare le basi del prossimo piano di produzione per il 2026. Vorremo aprire la strada per giungere con il governo e con la RTV nazionale a finanziamenti diretti dello stato, che cancellino l’insicurezza vissuta nei mesi e negli anni passati a Capodistria. Ciò darebbe tranquillità nel lavoro delle redazioni e dei singoli giornalisti” ha precisato ancora Scheriani.

Ad impegnarsi in prima persona per rendere il piano di produzione consone alle necessità di RTV Capodistria e al suo ruolo, è stato Andrea Bartole, che nel massimo organismo della RTV Slovena rappresenta la CNI.  “I mezzi garantiti per il 2025 sono sui valori dell’anno precedente e quindi i programmi italiani hanno la garanzia di avere a disposizione le stesse risorse. Per quanto riguarda il raggio d’azione delle redazioni capodistriane in Croazia, le limitazioni previste sono state rimosse. Da rilevare che non avrebbero significato tagli automatici nel bilancio, ma aver ottenuto la reintroduzione del ruolo delle emittenti radiotelevisive per tutta la CNI in Slovenia e Croazia consente di operare senza cambiamenti. Per il 2026, entro il prossimo autunno vanno impostate le basi per far si che le risorse del governo e della RTV nazionale non siano inferiori, ma sarebbe giusto ragionare anche in termini di un’autonomia dei programmi minoritari” ha rimarcato il consigliere Bartole.

Ascoltando i dibattiti sul piano di produzione a Lubiana, è stato facile rimarcare un sostegno molto ampio del Consiglio al ruolo che Radio e Tv Capodistria hanno sempre svolto sia in Slovenia sia in Croazia. “Abbiamo la fortuna che in questo mandato il Consiglio RTV dimostri grande sensibilità per i programmi italiani e ungheresi. Altrettanto attento alla tutela dei diritti minoritari è il presidente Goran Forbici. Da qui la comprensione del Consiglio per il ruolo specifico dei programmi italiani prodotti a Capodistria, messo in dubbio in un primo tempo dai documenti presentati a Lubiana e poi modificati” ha commentato ancora Andrea Bartole.

 

Il deputato Felice Ziza: proseguire il lavoro impostato

 

Il deputato della CNI al Parlamento di Lubiana, Felice Ziza, ha concluso il 2024 valutando in modo positivo l’anno appena concluso e buone le prospettive per il 2025. Ha definito molto valide le collaborazioni tra le istituzioni minoritarie, i rapporti con i vertici politici sloveni, ma servono ulteriori passi avanti per consolidare il rispetto dei diritti minoritari. Su questo versante la CNI in Slovenia pone in risalto la questione delle carte d’identità. La soluzione grafica del documento ha relegato in terzo posizione le iscrizioni in italiano (dopo lo sloveno e l’inglese), è assolutamente inaccettabile- hanno rilevato sia Ziza che il suo omologo di nazionalità ungherese Ferenc Horvath.

Vari riunioni per tentare di trovare una soluzione in armonia con la carta costituzionale, che dà alle lingue italiana ed ungherese pari dignità dello sloveno nei territori nazionalmente misti, non hanno dato alcun risultato tangibile. Anzi, da Ministero degli interni è stato rilevato che un’eventuale sostituzione delle carte d’identità già rilasciate ossia la correzione del modello pronto per essere usato, causerebbe spese insostenibili per le casse statali. In accordo con la CAN Costiera il dottor Ziza ha deciso di rivolgersi alla Corte costituzionale per contestare le attuali carte d’identità. Un’altra questione purtroppo sempre d’attualità è la posizione di Radio e Tv Capodistria, l’autonomia finanziaria e decisionale dei due programmi italiani.

Di fronte alla crisi dell’intero sistema radiotelevisivo nazionale, anche Capodistria rischiava contraccolpi soprattutto sulla presenza dei suoi giornalisti in Croazia, pericolo scongiurato in extremis grazie all’azione congiunta della CAN Costiera e del suo presidente Alberto Scheriani, del Consigliere CNI nel Consiglio RTV Andrea Bartole e del deputato stesso. Decisivo l’intervento del governo, che si presenta nuovamente come garante dei diritti acquisiti delle Comunità nazionali nel campo dell’informazione e che collabora nella soluzione dei problemi che insorgono nei rapporti tra RTV nazionale e RTV Capodistria.

Su tutto ciò s’innesta la visibilità di Tv Capodistria in Croazia, nelle zone dove vive la Comunità nazionale italiana. Le ultime notizie a riguardo sono positive e si va verso un mantenimento della presenza sul satellite e sulle piattaforme digitali croate. Ziza continua a caldeggiare l’idea di includere Radio e Tv Capodistria tra le istituzioni comuni della CNI in Slovenia e Croazia, dando stabilità e continuità al suo sostegno anche nel vicino Paese. Servirebbe la stipula di un accordo sloveno- croato per definire i dettagli, in base al Memorandum trilaterale del 1992 tra Italia e Slovenia e Croazia che prevedeva accordi bilaterali a tutela delle rispettive minoranze. Roma e Zagabria lo hanno sottoscritto nel 1996, Lubiana ha espresso recentemente interesse a farlo con gli Stati confinanti, ma finora nulla si è mosso.

Servirebbe il sostegno del vicepresidente del Sabor, Furio Radin. Ziza auspica che prossimamente si apra un tavolo di lavoro tra Unione Italiana, CAN Costiera e appunto i due deputati della CNI, valutando se e come includere nell’accordo anche le redazioni italiane di Radio Pola e Radio Fiume.  Sul versante interno sloveno Ziza è tornato, dopo le vacanze di Capodanno, a svolgere le sue mansioni di deputato e capogruppo delle Comunità nazionali alla Camera di stato. In questo ruolo ha partecipato alla prima tornata di consultazioni promossa dalla Presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, per individuare il nuovo difensore civico. Circa una dozzina i candidati presentatisi, ridotti a quattro dopo una prima verifica delle competenze.

Manca ancora la necessaria convergenza di vedute su un nome, che gli garantirebbero i 60 voti necessari alla Camera per la sua elezione. I partiti di maggioranza si stanno ancora coordinando e aspetteranno le loro decisioni anche i deputati delle due etnie. Ferma ancora la scelta del governatore della Banca nazionale. Le consultazioni in merito si svolgeranno nelle prossime settimane.

Il deputato Ziza in uno dei colloqui con la Presidente Pirc Musar
l deputato Ziza in uno dei colloqui con la Presidente Pirc Musar

CAN ANCARANO: Ottenuta la nuova sede

 

I connazionali di Ancarano hanno concluso il 2024 più ricchi della loro nuova sede. Come comunicato dalla Presidente, Linda Rotter Pribac, è stato sottoscritto con il Comune l’accordo per la cessione alla CAN e alla Comunità degli italiani ancaranesi dell’intero primo piano della palazzina in Via Bevk, già domicilio delle due istituzioni minoritarie. Dopo i necessari lavori di riadattamento, la sede sarà riempita di contenuti. Incoraggia la sua collocazione ottimale nello stesso stabile dell’asilo italiano, alla biblioteca comunale e del centro intergenerazionale. Ciò consentirebbe alla CAN e alla CI di sviluppare meglio le proprie iniziative, diventando ancora di più un valore aggiunto sulla scena culturale e delle attività sociali ad Ancarano.

 

CAN COSTIERA: Depositati i programmi per la base economica 2025

 

Il programma per il sostegno delle attività economiche della CNI è stato depositato a Lubiana alla fine dello scorso anno. Si tratta di quattro misure. “Vi saranno dei bandi di concorso per il cofinanziamento di iniziative imprenditoriali. Qui il valore massimo dei singoli progetti è stato aumentato a 12 mila 500 euro e per il primo anno avremo a disposizione 130 mila euro. Sarà possibile pertanto realizzare almeno una decina di progetti” ha rilevato il segretario della CAN Costiera, Andrea Bartole. “La misura 2 rimane a disposizione delle nostre istituzioni- CAN, Comunità degli Italiani e Unione Italiana, nonché alle Associazioni della CNI.

Negli anni sono stati realizzati molti progetti e, quindi, lo strumento risulta efficace. È stata aggiunta una misura 3, specifica per il rifacimento di Palazzo Tarsia. Qui sono previsti mezzi, spalmati in quattro anni, con i quali si vogliono realizzare gli interventi necessari per fare dell’edificio la sede della CAN Costiera, del Centro culturale Combi, della CAN di Capodistria e di altre Associazioni che ne esprimano il desiderio. La misura 4 servirà al finanziamento del programma stesso, come le spese materiali e per i salari di chi lavora ai progetti, quindi al funzionamento dell’intera organizzazione. Il documento è già in fase di armonizzazione tra i vari ministeri competenti e entro l’inizio di febbraio dovrebbe essere approvato dal governo. Farà seguito l’invio dei contratti alla CAN Costiera e da li in poi sarà possibile pensare alla pubblicazione dei bandi.

Da rilevare che nel precedente programma i mezzi annuali erano pari a circa 300 mila euro, mentre adesso la cifra raggiunta anche grazie all’accordo di collaborazione tra l’esecutivo e il deputato Felice Ziza, raggiunge i 500 mila euro con un sostanziale aumento dei mezzi disponibili” ha concluso Bartole.

 

Eventi culturali: la AIAS pubblica un nuovo libro con CD in allegato

 

L’Associazione AIAS, che si occupa di arte e spettacolo, ha presentato a metà gennaio il suo nuovo progetto editoriale. Si tratta del libro in dialetto istroveneto Giro de aria in Calegaria, firmato da Sergio Settomini, già giornalista per lunghi anni di Tv Capodistria, una delle anime dei concerti di Folkest a Capodistria e del progetto musicale, sempre in vernacolo, con il gruppo Calegaria. A Palazzo Gravisi il volume è stato avvicinato al pubblico, mettendo in evidenza le sue tematiche che ricalcano in modo satirico la vita di ogni giorno nelle nostre contrade. Il volume prende spunto dall’omonimo testo teatrale, scritto nel 2011 e che al Concorso Istria nobilissima aveva ottenuto una menzione onorevole. Da ora in poi è a disposizione di chiunque voglia riadattare il testo e portarlo In scena.

In allegato è stato pubblicato anche un CD con quattro canzoni di Settomini, sempre in dialetto, arrangiate da Leonardo Klemenc e interpretate dal cantante Stefano Hering e dal chitarrista Piero Pocecco.