FINANZIAMENTI RTV: DOMANDA A RISPOSTA IMMEDIATA DEL DEPUTATO ZIZA AL PRESIDENTE GOLOB
Nel corso dell’ultima seduta del Parlamento, il deputato della CNI, Felice Ziza ha posto al premier Robert Golob una domanda a risposta immediata, sul finanziamento dei programmi italiani di Radio e Tv Capodistria. Riferendosi alla nuova legge sulla RTV nazionale, di cui le emittenti capodistriane fanno parte e che recentemente ha concluso il dibattito pubblico, ha chiesto impegni precisi dell’esecutivo per l’autonomia finanziaria dei programmi italiani. Le norme saranno prossimamente approvate dal governo e quindi depositate alla Camera di stato per il dibattito finale, che potrebbe chiudersi in autunno.
Ziza ha ricordato le difficoltà affrontate negli ultimi anni da Radio e Tv Capodistria, che hanno visto ridotti i loro organigrammi anche del 25 %. Dal 2018 ad oggi le cose sono leggermente migliorate, ma rimane l’incognita del futuro. Ziza ha rilevato che assieme al suo collega ungherese, ha chiesto fonti di finanziamento stabili e sicure per i programmi nelle lingue delle due Comunità nazionali. Ha portato l’esempio dei finanziamenti pubblici in Italia per i programmi RAI in lingua slovena, che derivano completamente dal bilancio nazionale già da decenni.
“Vorremmo dunque un sistema analogo, in cui il governo sloveno, primo garante dell’attuazione dei nostri diritti acquisiti, destini risorse dal bilancio statale anche alle nostre attività radiotelevisive” ha dichiarato il parlamentare italiano. Nella sua replica il premier Golob ha rilevato che il disegno di legge sulla RTV per le minoranze è impostato su una suddivisione degli oneri tra il bilancio statale e il canone RTV.
Una soluzione accettabile per la CNI, ma a patto che sia chiarita esplicitamente la quota che la RTV nazionale deve stanziare regolarmente per Capodistria. “Il primo ministro dimostra sensibilità per i nostri problemi, come i governi precedenti del resto. Il clima instaurato è positivo. Quando la legge entrerà in dibattito parlamentare sarà una buona base per affrontare i problemi e apportare le necessarie correzioni in base agli standard più moderni” ha concluso ancora Ziza.
COLLEGIO DEI NOBILI: IL RESTAURO DEL PALAZZO QUASI COMPLETATO
Esiste ora anche una data ufficiale: il prossimo primo settembre il Collegio dei nobili, antico palazzo del centro storico capodistriano si appresta a riaprire i battenti per accogliere gli alunni della scuola elementare italiana Pier Paolo Vergerio- il Vecchio, al pianterreno e al primo piano, nonché gli allievi del ginnasio Gian Rinaldo Carli al secondo piano. Due anni di intensi lavori, scanditi anche da scavi archeologici, dalla scoperta di strutture di cui si era persa la memoria. Hanno portato all’ampliamento dei vani a disposizione, ma soprattutto alla loro ristrutturazione adeguandoli ai tempi moderni, alle necessità didattiche e di permanenza nello stabile di chi vi lavora o vi studia, senza contare le norme di sicurezza.
Nuova veste per le aule comuni, per l’aula magna per i musei scolastici, che raggruppano reperti molto antichi, unici, che numerose generazioni hanno usato anche nelle ore soprattutto di scienze naturali. Splende di nuova luce la palestra scolastica, che per quanto piccola, rappresenta un importante poligono per l’avviamento allo sport di decine e decine di ragazzi e ragazze. La cerimonia d’apertura sarà impreziosita dalla presenza dei Capi dello Stato sloveno, Nataša Pirc Musar e italiano, Sergio Mattarella.
Sarà l’occasione per intere generazioni di ricordare gli anni passati sui banchi di scuola, gli insegnamenti avuti da docenti di alto valore e per ribadire il legame sempre esistito tra la CNI e il Collegio dei Nobili, che non venne meno nemmeno alla metà degli anni 70 del secolo scorso, quando vi furono forti pressioni per il trasferimento degli istituti italiani in una sede nuova, alle porte della città.
CNI- RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE
SULL’USO DELLA LINGUA ITALIANA
Lunghe ed infruttuose trattative con il Ministero degli interni non hanno lasciato altra scelta alla Comunità nazionale italiana: rivolgersi alla Corte costituzionale per fare chiarezza sull’uso della lingua italiana sui documenti di riconoscimento. In conferenza stampa ne hanno parlato con dovizia di particolari il deputato, Felice Ziza, il presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani e il legale al quale si sono rivolti per avere una consulenza, Aleksij Mužina, esperto di diritto amministrativo. Il parlamentare ha ricordato le fasi delle reiterate proteste per l’uso inadeguato dell’italiano sulle carte d’identità, dove la lingua minoritaria è stata collocata al terzo posto, anche dopo l’inglese. Una scelta infelice ed inammissibile hanno sempre sostenuto gli esponenti della Comunità nazionale.
Lo si è fatto presente ai politici che si sono susseguiti alla guida del dicastero degli Affari interni, ricordando i dettami costituzionali valevoli nel territorio nazionalmente misti. Le repliche dei funzionari governative sono state di vario tono, ma tutte negative. Si è andati dai problemi di natura grafica con i formulari delle carte d’identità, ad un accordo europeo sull’ordine delle lingue sino a quella più gettonata, ossia la mancanza di mezzi finanziari per ritirare tutte le carte finora emesse e sostituirle con altre rispettose del ruolo dell’italiano come lingua ufficiale nella fascia costiera. È stato possibile strappare soltanto la promessa che dal primo gennaio 2026 i documenti rilasciati saranno modificato come richiesto dalla CNI, soluzione inaccettabile. Da qui il ricorso alla Corte costituzionale. .
“L’uso paritetico delle lingue, italiana e ungherese, nelle rispettive aree d’insediamento delle due Comunità nazionali, in armonia con la Carta costituzionale, va rispettata e situazioni del genere non devono più ripetersi”, ha rilevato il presidente Scheriani. Ha assicurato il sostegno della CAN Costiera per la tutela dei connazionali, che presso la CAN troveranno il sostegno necessario per richiedere i documenti in linea con i dettami costituzionali. L’avvocato Mužina si è detto ottimista circa la soluzione della vertenza, precisando che sarà necessario sfruttare tutti i gradi di giudizio possibili, facendo intervenire il Tribunale amministrativo. Si tratta di denunciare la violazione degli articoli 5,11 e 64 della Costituzione che regolano l’uso delle lingue minoritarie. La questione è stata definita di assoluta importanza per la CNI e è stata auspicata la sua soluzione definitiva. Intanto è stato possibile intervenire per evitare anomalie anche nel rilascio dei passaporti o delle tessere studentesche.
ISOLA: PROIEZIONE DEL FILM PARTHENOPE
La CAN Costiera, in collaborazione con il Consolato generale d’Italia a Capodistria, l’Istituto di cultura italiano di Lubiana e altre istituzioni, ha portato a Isola la proiezione della pellicola Parthenope. Il film è stato scritto, diretto e prodotto da Paolo Sorrentino. Si è trattato dell’ultimo atto della rassegna “Fare cinema”, facente parte della settimana dedicata al cinema italiano. A salutare il pubblico presente, il Console generale Giovanni Coviello e il presidente della CAN Costiera, Andrea Bartole, alla presenza del presidente Alberto Scheriani. Il messaggio lanciato dal film è stato spiegato nella sua recensione dalla giornalista cinematografica Elisa Grando.
Ha posto in risalto che pur avendo avuto molte nomination al David di Donatello, l’opera non ha ottenuto alcun riconoscimento formale, ma ha contribuito da dare di Napoili- città natale del regista- un’immagine ben diversa da quella spesso rilanciata dalla Tv o riportata sui giornali. La protagonista principale è una donna, interpretata da Celeste Dalla Porta. Attraverso di lei si racconta la città, ma con una narrazione completamente diversa rispetto alla Napoli spesso associata alla criminalità, alla camorra” – ha spiegato la Grando. Sin dalle prime scene si coglie la bellezza dei luoghi – il film è stato girato tra Napoli e Capri “con una luce meravigliosa, dove la direttrice della fotografia, Daria D’Antonio ha svolto un lavoro meraviglioso” – ha affermato ancora la Grando.
LETTERATURA: INCONTRO CON BEATRICE SALVIONI
Beatrice Salvioni, scrittrice di Monza, è stata ospite a Isola della Comunità autogestita Costiera della Nazionalità Italiana e dell’Istituto Beletrina di Lubiana. L’incontro, moderato da Martina Vocci di TV Capodistria, è stato destinato in primo luogo agli studenti delle scuole italiane del territorio. Al centro della serata il suo libro, La Malnata, già tradotto in 32 lingue tra cui lo sloveno, è ambientato nella Monza fascista del 1936. Durante l’incontro- confronto con gli studenti, la Salvioni ha parlato anche del mestiere di scrivere e dell’importanza della formazione, della forza della parola.
A differenza di altre arti, secondo lei, nella scrittura si pensa spesso che basti il talento. Invece c’è bisogno di metodo e studio per dare ordine alle idee e metterle su carta. Secondo l’autrice, ogni storia nasce anche da esperienze personali e dalle letture fatte nel percorso formativo. Ha ricordato i suoi primi libri, da Geronimo Stilton a Fenoglio, Camus, King, Ginzburg, Calvino e Borges. Presenti all’incontro anche il Console generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello, e il presidente della CAN costiera, Alberto Scheriani, che ha sottolineato l’importanza di simili incontri per far progredire i giovani della CNI.
CAN ANCARANO: DECENNALE DELL’ATTIVITA’,
PREMIO A FRANCO ŽELEZNJAK
Assieme al Comune di Ancarano, il più giovane della Slovenia, ha festeggiato il decennale della sua Costituzione anche la CAN comunale. La cerimonia ufficiale si è svolta a Valdoltra, nell’ambito della Festa della musica, promossa assieme al Consolato generale d’Italia. L’istituzione nata automaticamente con la costituzione del nuovo comune nella fascia costiera, ha percorso un cammino non sempre facile- come detto dalla sua presidente, Linda Rotter. Con il passare del tempo sono stati raggiunti pregevoli risultati.
Si va dall’apertura della sezione dell’asilo in lingua italiana, alla sede della CAN e della Comunità degli italiani, che offrirà ottime condizioni di lavoro agli attivisti per progettare e realizzare tanti eventi di richiamo, dove in prima piano ci siano la lingua e la cultura italiana. I connazionali di Ancarano possono contare sull’apporto della collaboratrice professionale Lara Može, che come detto dalla presidente svolge egregiamente le sue mansioni. In occasione dei primi 10 anni di attività la CAN di Ancarano ha voluto premiare una dirigente che si è particolarmente distinto per la sua presenza e abnegazione.
La targa di benemerenza è andata a Franco Železnjak, primo vicesindaco italiano di Ancarano. Le celebrazioni del decennale per la CAN di Ancarano sono state impreziosite dal patto di gemellaggio sottoscritto con l’omonimo comune in provincia di Teramo. Le due Ancarano hanno individuato tanti possibili spunti per collaborare in campo economico e culturale.