Le attività della CAN costiera

Deli novico s tvojimi prijatelji

PALAZZO TARSIA: IL RINNOVO PARTE DA APPROFONDITE RICERCHE

Con una tribuna pubblica la CAN Costiera ha presentato nel dettaglio il progetto di recupero e ristrutturazione di Palazzo Tarsia, uno degli edifici del 17.esimo secolo più rappresentativi del centro storico. Appartenuto ad una influente famiglia patrizia, ha avuto in Antonio, notaio e compositore, il suo esponente più in vista. In tempi moderni è stato alloggio per alcune famiglie, per diventare poi per oltre vent’anni sede del quotidiano Primorske novice. Ogni cambiamento d’uso è significato anche profonde trasformazioni degli interni e del giardino sulla parte posteriore, mentre la facciata, tutelata come monumento storico, è rimasta inalterata, assieme al balconcino del primo piano e del portale d’ingresso. Acquistata oltre un anno fa dalla CAN Costiera con i mezzi messi a disposizione dal governo, nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra l’esecutivo e il deputato italiano al Parlamento sloveno, Felice Žiža, è ora oggetto di attenti studi. Dovrà diventare la sua nuova sede e potrà ospitare altre istituzioni CNI del capodistriano che ne avranno necessità. Gli investimenti saranno coperti partecipando a bandi nazionali ed internazionali. I lavori sono affidati al noto studio Vranešič e ai preparativi partecipa l’archittetto italiano Michele Fatigato, da anni residente a Isola. Un progetto che è stato definito dagli esperti ambizioso, che richiederà molto impegno, tempo e investimenti, ma è un atto dovuto nei confronti della città e del suo patrimonio storico culturale. Le ricerche preliminari si sono svolte negli archivi per cercare di comprendere la struttura originale dei vani e la collocazione dell’intero palazzo nell’ambiente circostante. Alcuni resti del passato sono già stati rinvenuti, altri si reputa anche importanti, potrebbero essere celati sotto agli intonaci, in uno dei controsoffitti o pareti divisorie sorte negli anni passati per ricavare gli uffici necessari alle redazioni giornalistiche. Il presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani, ha rilevato che è stato inseguito per lungo tempo questo traguardo, avendo presente la necessità di restare ancorati al centro storico, dove sorgono altre istituzioni CNI, il Centro RTV e poco distante le Scuole elementare e media. Inoltre dopo decenni Palazzo Tarsia torna ad essere di proprietà pubblica. Come tale sarà concepita anche la sua ristrutturazione, una vera ricostruzione per riportarlo alle sue antiche dimensioni e valorizzare le peculiarità architettoniche che sarà ancora possibile recuperare, nonostante i pesanti interventi edili del recente passato. Alcune stuccature e decorazioni sono andate distrutte e anche se teoreticamente possibile, non intendono costruirne delle copie, perchè porterebbero soltanto confusione agli occhi del visitatore. Un progetto di massima del nuovo Palazzo Tarsia è già stato depositato e appena ottenuta la licenza edilizia bisognerà rimboccarsi le maniche, forzando i tempi ma senza compromettere la qualità della progettazione e, in un secondo tempo, della costruzione. Quanto l’edificio sia prestigioso lo si evince già entrando nel suo atrio, dove una sala polifunzionale si aprirà sotto interessanti affreschi.

FUTURI IMPRENDITORI- EVENTO FORMATIVO DELLA CAN COSTIERA

La Scuola Media Pietro Coppo di Isola ha ospitato l’ennesima iniziativa della CAN Costiera rivolta alla formazione dei giovani imprenditori. Una trentina di allievi degli ultimi anni degli indirizzi economico e per gastronomi hanno avuto modo di seguire una dettagliata lezione sulle prospettive imprenditoriali sul mercato di lavoro che molto presto, dopo il diploma, alcuni di loro si troveranno ad affrontare. A presentare il workshop Massimiliano di Nardo, responsabile dei progetti economici presso la CAN Costiera. Ha esordito illustrando ai ragazzi competenze e lavoro delle istituzioni CNI e nel contesto gli sforzi per edificare una base economica della Comunità nazionale italiana con il supporto dei mezzi economici messi a disposizione dal Ministero sloveno per gli affari economici. Di queste sovvenzioni usufruiscono ogni anno numerosi imprenditori connazionali o comunque residenti nelle zone nazionalmente miste. Quindi si è entrati nel vivo della lezione svolta dal professor Gianluigi Carlini di Euroservis s.r.l. Trieste, nonché docente universitario. Si è soffermato su come creare un “business plan”, simile a quello che i maturandi della Coppo dovranno presentare all’esame di licenza. Da qui anche l’enorme interesse dimostrato dall’uditorio. Interagendo con l’esperto di processi aziendali e pianificazione del lavoro hanno esposto le loro idee per lanciare da subito una piccola azienda: dal riciclo di abiti usati per arrivare alla creazione di gioielli. I ragazzi hanno potuto ascoltare suggerimenti, anche trucchi su come aprire e gestire un’attività, sui rischi da prendere in considerazione e sugli errori da non commettere. Il loro preside, Alberto Scheriani, ha definito la mattinata molto costruttiva e in perfetta armonia con il programma di studi dei tecnici in economia, che la Coppo sta per portare al diploma. Da qui sceglieranno poi se proseguire gli studi oppure cercare un posto di lavoro da dipendenti indipendenti o imprenditori in quella che è sempre di più un’avventura nel mondo del lavoro.  Carlini ha posto l’accento, invece, sulle difficoltà e sfide di un mercato mondiale globale, dove gli imprenditori devono tenere contatti con clienti anche oltre oceano.

Il corso di formazione alla Pietro Coppo
Il corso di formazione alla Pietro Coppo

CAN COSTIERA: CHIUSURA DELL’ANNO CON SUCCESSO

La CAN Costiera ha concluso l’anno che una seduta ordinaria del suo Consiglio dedicata a vari temi. In primo luogo sono stati confermate le sovvenzioni per i programmi culturali delle CAN comunali. Tutte hanno aderito al bando voluto dal Ministero per la cultura e alla fine la ripartizione dei mezzi, oggetto di aspre polemiche in passato, è stata decisa da una commissione d’esperti esterna, con eminenti studiosi e docenti universitari impegnati a valutare i programmi. Hanno assegnato equamente 67 mila euro a Capodistria, Isola e Pirano, lasciando per Ancarano soli 6 mila 700 euro. La presidente della CAN ancaranese, Linda Rotter, ha espresso rammarico per questa decisione che penalizza le attività dei connazionali nel più giovane del comuni sloveni, dove si preparano iniziative di vario genere che hanno costi elevati, a prescinder dal numero dei partecipanti. Ha auspicato che siano individuate fonti di finanziamento alternativo per colmare il divario tra i finanziamenti loro riconosciuti e quelli delle altre tre CAN- inferiori di ben 10 volte. Il presidente Alberto Scheriani ha rilevato che nonostante tutti gli sforzi non è stato possibile far aumentare le sovvenzioni del Ministero della cultura, che restano congelate da anni. Manca un dialogo con il dicastero, sulla falsariga di quello esistente con gli altri, in primo luogo quello per l’istruzione. Se i programmi culturali della CNI si sviluppano a livelli molto alti, il merito è soltanto dei Comuni costieri che vengono incontro alle richieste delle organizzazioni minoritarie e stanno al loro fianco. La ripartizione dei mezzi è stata approvata all’unanimità. Altrettanto vasto è stato l’appoggio al programma di lavoro del Centro culturale “Carlo Combi”. Presentato dal suo direttore, Kristjan Knez, è condizionato anche in questo caso dall’esiguità delle sovvenzioni statali e dal loro congelamento. Dei 160 mila euro previsti per l’anno entrante, detratti i costi fissi di gestione e per i salari, ai progetti culturali rimangono circa 44 mila euro. La partecipazione a vari bandi ha consentito di vincerne uno della Regione Veneto, che frutterà 30 mila euro, mentre dall’Unione Italiana saranno versati 8 mila 800 euro. In queste condizioni finanziarie- ha assicurato Knez- si cerca comunque di fare il massimo possibile, ma è difficile raggiungere l’eccellenza che i fondatori del Centro auspicavano. Nei prossimi mesi saranno promossi e si parteciperà ad importanti eventi. Su tutti i 1500 anni della citazione di Capodistria come sede vescovile, dove il Combi sarà affiancato in rete alla Comunità degli Italiani Santorio Santorio, al Comune, al Museo e all’Archivio regionale, all’Università, al Centro di ricerche scientifiche e all’Ente per la tutela del patrimonio culturale. Si occuperà in particolare del vescovo Nazario, della sua storia non sempre spiegata chiaramente dai testi e del culto che circonda il Santo e che è molto venerato dai capodistriani rimasti in città o che si sono spostati all’estero. Per il resto saranno promossi eventi per ricordare l’opera e la figura dello storico istriano Bernardo Benussi e del pittore capodistriano Bartolomeo Giannelli. Il Consiglio della CAN ha poi ascoltato la mozione del consigliere Onelio Bernetič, per modificare statuto e regolamento di procedura interni, abbassando il numero di voti necessari per deliberare in seno al Consiglio e, quindi, snellire le procedure.  Scheriani ha rilevato che la riforma era già in cantiere per garantire il regolare funzionamento della CAN e che se ne discuterà nei primi mesi del 2024. Bernetič si era soffermato anche sull’organizzazione di campeggi estivi con i mezzi della CAN, chiedendo che siano curati meglio e soprattutto con meno pressioni finanziarie sui genitori. Nel porgere gli auguri di Buone Feste il presidente ha ancora ricordato che il prossimo anno andranno celebrati i 30 anni delle CAN, ossia l’anniversario della legge statale che le ha costituite su nuove basi. Rispondendo poi ai giornalisti ha rilevato che la CAN Costiera insisterà per il rispetto della lingua italiana nei documenti rilasciati in territorio bilingue. Come noto il formulario in uso nei Comuni della fascia costiera, relega l’italiano al terzo posto dopo lo sloveno e l’inglese, elemento denunciato dai cittadini e subito recepito dal parlamentare e dalla CAN Costiera, intervenuti presso i competenti dicasteri a Lubiana. Come altro tema d’interesse permanente ha citato ancora la RTV di Capodistria, alle prese con una difficile crisi finanziaria, che le Comunità nazionali hanno cercato di mitigare con l’impegno dei rispettivi parlamentari. Serve, però, un’attenzione permanente dello Stato per l’ente pubblico radiotelevisivo, che copra le spese delle emittenti e garantisca risorse umane sufficienti nei vari settori. Circa l’attuazione del bilinguismo Scheriani ha avuto parole d’elogio per il lavoro fin qui svolto dall’apposito ufficio, operante in seno alla CAN Costiera. Le dipendenti con il loro impegno si sono fatte conoscere in regione e hanno allacciato un importante dialogo con le istituzioni preposte poi al rispetto del bilinguismo, al monitoraggio su questo diritto e alle sanzioni per gli inadempienti.