MODIFICHE ALLA LEGGE SULLA RTV: IL DEPUTATO ZIZA RIFORMA DI PORTATA STORICA PER I PROGRAMMI ITALIANI
È approdata in parlamento la modifica della legge sulla RTV nazionale. Tra gli articoli cambiati anche quelli sul finanziamento statale dei programmi per le Comunità nazionali italiana ed ungherese, nonché della produzione musicale che diventa di carattere pubblico e non più commerciale. I deputati Felicde Ziza e Ferenc Horvath, in collaborazione con le rispettive CAN, hanno ottenuto un importante emendamento alle norme sul finanziamento dal bilancio statale. “Il governo si è preso l’incarico di coprire con i propri mezzi le necessità delle emittenti minoritarie nella misura del 10 % del canone complessivo, rendicontato l’anno precedente, specificando chiaramente che sono finalizzati a questo scopo, quindi non dirottabili su altre voci generiche della RTV nazionale. Inoltre abbiamo ottenuto che mezzi aggiuntivi giungano a Capodistria dal canone radiotelevisivo” ha rilevato il deputato Ziza. “Siamo riusciti a intervenire ancora sulle disposizioni che parlavano del compito delle emittenti delle Comunità nazionali, che si volevano relegate ad occuparsi soltanto di tematiche strettamente loro legate. Si sarebbe giunti a ridimensionare il ruolo di Radio e Tv Capodistria, ma fortunatamente la formulazione infelice, che io ho definito una ghettizzazione, è stata cancellata. Siamo di fronte ad un cambiamento che definirei storico. Dopo 30 anni siamo riusciti finalmente ad inserire nella legge quadro una norma che porta stabilità e sicurezza nei finanziamenti delle nostre emittenti” ha rilevato con soddisfazione Ziza.
PALAZZO TARSIA: NEL DIALOGO CON IL GOVERNO IL DEPUTATO E LA CAN COSTIERA RESTANO I FINANZIAMENTI PER LA RISTRUTTURAZIONE
I mezzi per il rifacimento di Palazzo Tarsia, splendido edificio del centro storico capodistriano, sede della CAN Costiera, saranno a disposizione nel 2026. I finanziamenti a cui non era stato possibile attingere nell’anno che si sta chiudendo per problemi burocratici, restano a disposizione per il 2026 e gli anni successivi e, quind,i non vengono persi come si temeva. “Proprio per questo motivo dal governo abbiamo ottenuto ulteriori sovvenzioni, aggiuntive per gli interventi di recupero che potranno essere pianificati tutti il prossimo anno. Ora la CAN Costiera dovrà modificare i documenti sugli investimenti, calibrati prima sul prossimo quadriennio. Direi che sia anche questo un grande obiettivo raggiunto congiuntamente” ha concluso Ziza.
CAN COSTIERA: BILINGUISMO E SERIE DI INIZIATIVE IN CAMPO CULTURALE
Con la disamina alla seduta della CAN Costiera, il nuovo decreto sul bilinguismo ha completato il suo iter nelle Comunità autogestite della nazionalità italiana. Dalla riunione è emerso unanime appoggio ad un documento complesso, stilato per oltre quattro anni con gli esperti dei Comuni costieri. Come rilevato dal presidente, Alberto Scheriani, si tratta di un compromesso, come tutti gli atti politici. Importante che venga approvato quanto prima anche dai Consigli municipali e in testo unico, quindi senza aggiunte, che invalidino tutto lo sforzo fatto fin qui. La collaborazione con i sindaci ed i loro consulenti legali è stata esemplare e preziosi sono stati anche i suggerimenti dell’Ispettore capo intercomunale, Ivan Koljesnikov, il cui ufficio sarà chiamato a vigilare sulle nuove norme del bilinguismo. Avrà poi il compito di presentare un rapporto annuale specifico soltanto su questa tematica. Scopo del decreto- è stato rilevato- è richiamare l’attenzione sull’uso corretto della lingua italiana, sulle insegne, la modulistica e i procedimenti bilingui. Il capitolo delle sanzioni, ovviamente rinnovato e adeguato ai giorni nostri, sarà usato il meno possibile, sempre dopo un primo ammonimento e soltanto con i recidivi.
SERATA LETTERARIA INCENTRATA SUI TRADUTTORI

La CAN Costiera, in collaborazione con la casa editrice Beletrina, ha organizzato un incontro letterario con il traduttore Vasja Bratina per approfondire il tema della traduzione, le sue sfide e la sua funzione nel dialogo tra culture. In occasione dell’uscita della nuova traduzione in sloveno di “Elias Portolu”, a Palazzo Gravisi Buttorai di Capodistria si è svolto un interessante dibattito sull’importanza dell’opera dell’autrice vincitrice del Premio Nobel, e sul valore della sua recente edizione slovena pubblicata da Beletrina. A dialogare con il traduttore Vasja Bratina, grazie al quale il pubblico sloveno ha potuto conoscere le opere di importanti autori italiani, tra i quali Umberto Eco, Claudio Magris e Natalia Ginzburg, è stata la giornalista Martina Vocci. Bratina ha condiviso con il pubblico il suo percorso professionale, che dall’ingegneria, passando per la psicologia e la psicoterapia, lo ha condotto infine alla traduzione. Secondo Bratina, il ruolo del traduttore è quello di mettere in contatto culture diverse, per far conoscere, al lettore d’arrivo, usi e costumi altrui. La conoscenza dell’altro, ha ricordato, è uno degli strumenti più efficaci per superare stereotipi e pregiudizi, poiché ciò che non si conosce può generare diffidenza e ostilità. Bratina ha illustrato anche il percorso che lo ha portato a conoscere Grazia Deledda, la sua vita, le sue opere, ma anche la Sardegna, con tutte le sue peculiarità. A colpirlo in modo particolare è stata la sorprendente maturità della scrittrice, capace fin da giovane di cogliere le profondità dell’animo umano. I temi affrontati da Deledda, universali e senza tempo, continuano infatti a parlare a lettori di ogni epoca e latitudine.
ZELIG A PORTOROSE
La comicità italiana è sbarcata a Portorose. Zelig, lo storico laboratorio di cabaret e fucina di talenti, ha portato in regione con il coordinamento della CAN Costiera, una serata all’insegna di sketch, improvvisazioni e nuove voci della stand-up. La serata ha riunito alcuni volti noti del panorama comico insieme a performer emergenti, mantenendo lo spirito tipico di Zelig: ritmo serrato, format leggero e una comicità capace di spaziare dall’osservazione quotidiana alle parodie più surreali. La platea del centro congressi di Portorose si è presto scaldata grazie a monologhi che mettevano al centro i piccoli incidenti linguistici tra italiani e sloveni, il turismo estivo e le manie da vacanza che uniscono i due Paesi molto più di quanto sembrerebbe. L’iniziativa è parte di una collaborazione culturale più ampia tra realtà italiane e slovene, con l’obiettivo di portare spettacoli nel piranese. Per Zelig, si tratta di un passo ulteriore nella sua vocazione internazionale, dopo serate speciali già organizzate in località europee frequentate dal pubblico italiano. Gli organizzatori hanno annunciato l’intenzione di replicare l’appuntamento quanto prima, trasformando Portorose in una tappa fissa delle tournée estive dei comici di Zelig.
GIORNATA DELLE PORTE APERTE
Grande interesse, tanti sorrisi, ma in fondo in fondo anche un po’ di preoccupazione. È stato possibile cogliere questi sentimenti alla Giornata delle porte aperte alla Scuola media Pietro Coppo. I ragazzi che stanno completando le scuole elementari del capodistriano e del buiese hanno occupato in ogni ordine di posti la sala riunioni dell’istituto. Alcuni hanno già deciso che la scuola isolana sarà la loro nuova seconda casa, ma devono ancora scegliere l’indirizzo. Ad aiutarli ci hanno pensato durante il loro primo approccio. il preside, Alberto Scheriani, i suoi docenti e gli allievi degli ultimi anni. “Ci teniamo a dire che la nostra scuola è l’unica tecnico- professionale in italiano in Slovenia. I programmi che offriamo e che vanno per la maggiore sono quello per educatore, ultimo nato nella nostra istituzione, ma anche quello per tecnico in economia. Qui le iscrizioni sono soddisfacenti di anno in anno. Sono poi molto seguiti i corsi professionali per automeccanico, gastronomo e informatico. Registriamo un forte aumento delle iscrizioni. Un paio d’anni fa contavamo 85 alunni, mentre l’ultima statistica ne indica 145, con possibilità di ulteriori aumenti. Ci facilita le cose anche l’andamento demografico delle ultime generazioni, con più ragazzi che stanno per essere licenziati dalle scuole elementari. La nostra Giornata delle porte aperte accoglie con soddisfazione anche ragazzi e ragazze da Buie, Umago e Cittanova. Abbiamo fatto comprendere loro con dei laboratori cosa li attende se decideranno di iscriversi. Oltre ai programmi scolastici offriremo loro tante altre possibilità di formazione, con stage all’estero, scambi con altre scuole, senza dimenticare lo sport e le altre attività collaterali” ha spiegato il preside Scheriani.
SCUOLA MEDIA PIETRO COPPO: DAGLI ARCHIVI LA STORIA DELL’ISTITUTO – PORTE APERTE PER IL FUTURO
Agli inizi del mese a Palazzo Manzioli è stata proposta una mostra dal tema “Artieri e merlettaie, tra apprendisti e pizzi, la storia della scuola Coppo dal 1907 al 1984”. L’esposizione, ideata da Valentina Petaros Jeromela, è il risultato di un approfondito lavoro di ricerca condotto negli ultimi anni su materiali d’archivio provenienti da Capodistria e Vienna. Filologa e archivista, studiosa di codici danteschi e antiche scritture, Petaros Jeromela ha accolto nel 2018/19 l’invito del preside Alberto Scheriani a riportare alla luce l’eredità culturale legata a Pietro Coppo, geografo e cartografo, di cui la scuola porta il nome. Il percorso espositivo mette in risalto il valore della tradizione artigiana custodita e tramandata dall’istituto isolano, che per decenni ha formato generazioni di allievi destinati ai mestieri delle botteghe locali. Una storia in cui manualità e sapere tecnico si intrecciano, con particolare attenzione alla produzione del merletto a punto in aria di tradizione veneziana, documentata a Isola già dal 1850. Filologa e archivista, la Petaros Jeromela ha risposto nel 2018 l’invito del preside Alberto Scheriani a riportare alla luce l’eredità culturale legata a Pietro Coppo, geografo e cartografo cui l’odierna Scuola Media professionale è intitolata..Il percorso espositivo mette in risalto il valore della tradizione artigiana custodita e tramandata dall’istituto isolano, che per decenni ha formato generazioni di allievi destinati ai mestieri delle botteghe locali. Attraverso faldoni, registri e materiali didattici, la mostra ripercorre 125 anni di storia della scuola, evidenziando un percorso formativo interamente in lingua italiana. L’ex studentessa della Coppo, Petaros Jeromela ha dedicato il lavoro alla memoria sua preside di allora, Lilia Peterzol, recentemente scomparsa, che ne incoraggiò la passione per la ricerca archivistica.






